Upgrade to Pro — share decks privately, control downloads, hide ads and more …

storyboard-summary.pdf

 storyboard-summary.pdf

Transcript

  1. Storyboard - Summary Drammaturgia multimediale (Accademia di Belle Arti di

    Brera) Scansiona per aprire su Studocu Studocu non è sponsorizzato o supportato da nessuna università o ateneo. Storyboard - Summary Drammaturgia multimediale (Accademia di Belle Arti di Brera) Scansiona per aprire su Studocu Studocu non è sponsorizzato o supportato da nessuna università o ateneo. Scaricato da FATIMA FLORES ([email protected]) lOMoARcPSD|14661506
  2. STORYBOARD - RICCARDO PESCE, ANDREA BALZOLA STORYBOARD Lo storyboard potrebbe

    essere tradotto come tavola della storia, sceneggiatura visiva o sceneggiatura disegnata, una modalità tecnica e artistica di visualizzazione grafica costruita per sequenza d'immagini impiegata nella fase di progettazione di fumetti, film, video, opere multimediali successiva alla sceneggiatura scritta e precedente alla tavola del fumetto o alle riprese cinematografiche o video.La sua nascita coincide con le origini del cinema di animazione di produzione industriale, in ambitoDiseny, ma anche il risultato del lungo percorso del racconto per immagini Elenco nomi Saul Bass> caratteri titoli di testa di Psycho e disegni per il film Joseph Stefano> sceneggiatore del film Alfred Hotchcock> delinea il genere della suspense story Bernard Herrmann> compositore musiche Psycho Ejzenstejn> regista russo, associazione tra la scrittura ideografica e il montaggio cinematografico, detto montaggio intellettuale. La preistoria e le origini della narrazione visiva Invenzione del cinematografo, viene universalmente riconosciuta ai fratelli Lumiere nel 1895 in quanto hanno creato il primo apparecchio chiamato cinematographe, per proiettare in pubblico una pellicola stampata. L'invenzione precedente era di Eastman 1885 e di Edison, inventore del Kinescopio nel 1891. Tutte le invenzioni sono collettive. La scrittura nasce come racconto per immagini e come la intendiamo noi, è una sequenza di frasi. Le prime tavolette sono attribuite alla cultura neolitica danubiana del 5000 a.C e sono considerate esempi di protoscrittura. La pittografia è il primo esempio di scrittura, mediante figure reali, disegni elementari creando una sorta di alfabeto iconico, non è in grado di esprimere pensieri complessi o astratti ma svolge la funzione di depositare una memoria facilmente riconoscibile. Grafia> matrice comune di scrittura e disegno.La ripetizione di alcuni elementi all'interno della stessa immagine è la prima forma di rappresentazione del movimento, tavoletta rupestre di 30,000 Scaricato da FATIMA FLORES ([email protected]) lOMoARcPSD|14661506
  3. anni fa rinvenuta in una caverna della Spagna settentrionale (

    cane con zampe raddoppiate> Balla 1912 Le scritture ideografiche più antiche sono quelle egizie 3,000 ca a.C, quella cinese e maya in cui si inseriscono simboli fonetici e la combinazione di più simboli all'interno di un medesimo ideogramma. Questo processo che accosta 2 segni diversi indicanti un oggetto o un'azione, produce un concetto astratto> Ejzenstejn> associazione di 2 inquadrature suscita un'idea, una relazione che può essere di causa ed effetto oppure che ha un valore simbolico.La scrittura ideografica si evolverà in quella alfabetica, lettere e simboli.Pittura e scrittura separano le loro strade:L'immagine assume il ruolo di narrazione, dove la maggioranza della popolazione è ancora analfabeta.L'arte del racconto è affidata ai cantastorie, capaci di raccontare il loro racconto con musica, danza eteatro tramite grandi tabelloni dove sono rappresentate scene e situazioni principali.Sono sia una guida per il lettore che ad integrare visivamente la storia. Pratica embrionale di regia, anche se ancora non si ponevano il rpoblema di come inquadrareCanovaccio figurativo> elencato il susseguirsi delle situazioni e della scenaCanovaccio scritto> usato nei teatri cinquecenteschi di maschera. La procedura che oggi chiamiamo storyboard è lo sviluppo di un percorso della narrazione per immagini. La paternità è da attribuire a Richard F.Outcaultre e al suo personaggio Yellow Kid 1895. Oggi la data di nascita del fumetto è stata retrodatata al 1833 quando Rodolphe Topffer pubblica Historie de mounsieur Jabot, sulla base dell'ipotesi che il fumetto per essere considerato tale, debba racchiudere il concetto della sequenzialità. Protofumetto> prima metà 700 fino a metà dell'800 artisti sviluppano rudimentali forme di regia. Comune è l'appartenenza ad una categoria che utilizza la satira, genere illustrativo a forte impronta narrativa il cui capostipite è William Hogarth, famoso per i suoi cicli di quadri in sequenza come “Matrimonio alla moda”, storia di un matrimonio d'interesse. Thomas Rowlandson fa uso dei ballons, dispositivo grafico utilizzato dal mondo anglosassone. 1812 pubblica le avventure del “Dottor Syntax”, le vignette ci suggeriscono la ricerca di un percorso di regia, anche se presta più attenzione al dettaglio che alla concatenazione delle immagini. I suoi racconti costringono il lettore ad un'operazione di collegamento intuitivo. George Cruikshank con “The bottle” 1847, opuscolo illustrativo sui pericoli dell'alcool. 1839 realizza effetto zoom in e zoom out Rodolphe Topffer Svizzero francofono 1799, Ginevra. La differenza con gli altri dell'epoca, è che questi lavoravano per pubblicazioni illustrate che dispongono di spazi ben definiti in cui collocare i disegni vincolati da precisi contenuti. Scaricato da FATIMA FLORES ([email protected]) lOMoARcPSD|14661506
  4. Lui disegna e scrive con libertà rivolgendosi ad un mondo

    dell'infanzia ammiccando quello degli adulti. Prima opera Historie de mounsieur Vieux Bots realizzata nel 1827 e data in stampa nel 1837. Monta insieme le vignette e le accompagna con brevi didascalie, non utilizzando i balloon. Realizzato nel 1831 e pubblicato nel 1833 realizza il primo fascicolo “ Historie de monsieur Jabot”Il concetto di albo a fumetti verrà scoperto solo nel 1934. 1845 scrive le sue idee in un trattato dove sottolinea l'importanza della caratterizzazione del personaggio. Gli espressionisti tedeschi e le avanguardie sovietiche si cimentano con la macchina da presa, scoprendo e toerizzando le straordinarie possibilità espressive. Con il cinema l'arte diventa arte del movimento e sviluppandosi nel tempo stabilisce un legame fondamentale con la musica nel 1927,nascita del cinema sonoro. Cinema assoluto o astratto, Germania anni 20, si svincola completamente dalla riproduzione della realtà. Viking Eggeling cerca di realizzare delle sinfonie visive: nel 1917 le progetta su carta e nel 1920 conla collaborazione di Hans Richter, le trasporta su pellicola. Diagonal Symphonie 1925, è il primo film interamente astratto che racconta le avventure di una linea diagonale secondo un modello compositivo di ispirazione musicale. Il Bauhaus viene fondato nel 1919-33 cercando di applicare alla vita reale le loro ricerche artistiche. Laszlo Moholy Nagy tra il 1921 e 1922 realizza un film che può essere considerato il primo storyboard cinematografico d'artista: Dinamica della metropoli, raccorto visivo, con una composizione ispirata alle invenzioni grafiche surrealista intrecciando caratteri topografici e fotografici. Definisce il suo progetto tipofoto perchè mescola in uso innovativo l'impaginazione tipografica con uso narrativo e la fotografia che può essere associata a parole con cui sostituirsi ad essa. Unendo disegno, parola e immagini in un'unica partitura visiva riesce ad elaborare un progetto che da una parte anticipa lo strumento dello storybard, dall'altra si differenzia da esso perchè possiede già un valore artistico che non sarà riconosciuto dallo storyboard industriale. L'evoluzione del character Il passo successivo a Topffer è il cartone animato alla fine del primo decennio scorso.Nascono le prime storie articolate come Gertie 1914 il dinosauro realizzato da Winsor MacCay ed è introdotto e concluso da scene dal vero, nelle quali lo stesso autore sembra interagire con il personaggio. Dinosauro poco incline a seguire gli ordini del suo addestratore suscitando subito molto interesse. Scaricato da FATIMA FLORES ([email protected]) lOMoARcPSD|14661506
  5. E' il primo a proporre un personaggio principale dotato di

    una sua personalità definita.Non presenta una trama narrativa complessa.Nonostante il progetto di un secondo episodio, questo non verrà mai portato a termine.Avrà degli epigoni cinematografici; King Kong, Godzilla. Nel 1919 Pat Sullivan e Otto Messner inventano Felix the cat, uno dei character più longevi della storia dell'animazione. E' un personaggio tutto tondo, abbandona l'andatura a 4 zampe, la coda assume spesso rilievo nella soluzione del problema, cammina con le mani dietro la schiena come un umano, le sue avventure sono caratterizzate da una logica vicina alle scelte surrealiste, cartoni muti e i rumori sono inseriti grazie all'uso delle onomatopee. Il suo limite sono stati una scarsa originalità e la mancanza della regia. Oswald the lucky rabbit Oswald and the Lucky Rabbit, uno dei più sfortunati protagonisti della storia dell'animazione. Ideato da Walt Disney e da Ub Iwerks, i quali verranno defraudati dai loro diritti d'autore.1927 viene realizzato Trolley Troubles, primo cortometraggio in cui si notano soluzioni di regia fortemente organizzate. Il personaggio è completamente antropomorfo e con una personalità inaspettatamente profonda. Disney inizia a dare la sua impronta attraverso la realizzazione di continuity sketches, antenato dello storyboard che consiste nella visualizzazione attraverso disegni simili alle tavole di fumetto, delle scene del cortometraggio che in seguito gli animatori realizzeranno. Operando nell'ambito del cinema muto, non ci sono ancora notazioni dei mdp e dell'audio. Rival Romeos 1928, Disney indaga maggiormente questo aspetto.L'estromissione di Disney e dei suoi collaboratori, segna il declino per questo personaggio. Oswald perde sopratutto la sua umanizzazioneIn Homeless Homer del 1922 il protagonista appare di più in una serie di gag fine a sé stesse. Nel 2006 la Walt Disney Company ha riottenuto i diritti di Oswald. Le 3 stanze Diseny, Mickey Mouse e la visualizzazione storyboard a parete Processo di ottimizzazione del lavoro di Disney: – ideazione, impronta creativa in cui agisce la personalità del sognatore in cui nascono le trovate e si sviluppano le soluzioni e diversi percorsi possibili del progetto. Anticipa il concetto di brain storming di Alex Faicknei Osburn che ne parlerà nel suo libro Applied Immagination un decennio dopo. Scaricato da FATIMA FLORES ([email protected]) lOMoARcPSD|14661506
  6. – Progettazione, personalità del regista, sviluppo pratico dove lo staff

    artistico e quello tecnico collaborano per trovare soluzioni efficaci. Si sviluppa la telecamera a piani multipli, macchina da presa verticale per creare l'illusione di un effetto di profondità, grazie all'utilizzo di diversi piani sui quali si posizionano sfondi e animazioni. Dopo lo sviluppo delle sequenze dello storyboard ogni bozza è staccata dal pannello e fotografata per realizzare un'animazione grezza che suggerisce i cambi d'inquadratura ed il ritmo del film. – Verifica, sweatbox. Visione giornaliera dei leica reel e giornalieri dove le stanze erano prive dia aria condizionata Successo di Mickey Mouse attribuibile allo slancio ottimismo di quei anni che il personaggio incarna. Graficamente deve molto a Oswald con un cararttere asai più complesso che necessita di una struttura narrativa più complessa rispetto ai predecessori. Con anche la scelta di presentarlo al pubblico attraverso il sonoro, che ne accresce la credibilità. Sono personaggi umani in tutto e per tutto, per due decenni la sua voce gliela da Disney. Steamboat Willie 1928, Wilfred Jackson era figlio di un insegnante di musica e aveva familiarità conil metronomo, sugerendo a Disney l'uso di questo strumento. A questo punto bisogna per forza affiancare alla sceneggiatura gli schizzi delle scene. Per sapere dove intervenire ed inserire con i suoni. 1928 la partitura è pronta e il cartone viene proiettato per la prima volta al Colony Theater di New York. Nel 1998 è stato restaurato e scelto per un progetto di conservazione del National Film Registry. Disney porta la fantasia a ritmi di produzione colossali, anticipatore del gusto di massa, e inoltre, a concepire la realizzazione come un lavoro di gruppo sperimentando e innovando. The jazz singer di Alan Crossland 1927, fu il primo film sonoro e Disney riuscì ad intuire l'importanza che questo avrebbe avuto.I continuity sketches perdono l'efficacia per questo proposito, rivelandosi uno strumento limitato.Il passaggio successivo è la visualizzazione della sceneggiatura, dove a finaco del testo scritto, è collocata l'immagine. Foglio A6 dove Disney disegnava sulla sinistra, lasciando spazio libero ai disegnatori, base della nuova idea di pre-prosuzione disneyiana. Ogni storyboard è composto da circa 60 schizzi, senza fondi per poter essere visti da lontano, uso del colore solo se necessario e poi appesi al muro per avere una visione d'insieme. Cortometraggio ne prevede 3Lungometraggi 25 o +. L'inserimento della traccia audio diventa più semplice e già a metà degli anni 30 questo sistema si diffonde. Scaricato da FATIMA FLORES ([email protected]) lOMoARcPSD|14661506
  7. Il metodo delle 3 sequenze parallele Abbiamo detto che lo

    storyboard viene introdotto nel 1927 da parte degli Studios Disney nella produzione di cortometraggi. Poco per volta questa tecnica si evolve fino a raggiungere regole e convenzioni composta da una varietà d'inquadrature, rapporto immgine-suono e dal montaggio. Letteratura occidentale, da sinistra verso destra, sviluppando tre percorsi paralleli: 1. insieme di disegni posti in sequenza; 2. traccia sonora; 3. insieme di segni convenzionali, che sintetizzano i movimenti di macchia. Il cammino del concept artist Il concept artist, è una figura professionale che suggerisce attraverso le immagini, quell'insieme di emozioni, atmosfere e ambienti che nessun testo potrebbe mai esaurire. Questo passaggio è colto ancora dai Studios Disney. Nel 1934 decide di creare un lungometraggio Biancaneve e i sette nani. Nei primi anni 30 Albert Hurter è assunto da Disney e inacricato di produrre disegni d'ispirazione e concept. Caratterizza personaggi e luoghi di Pinocchio 1940, Peter pan e Lilly il vagabondo anche se qui solo nelle fasi iniziali. Affermazione storyboard negli studios degli anni 30 Scenografo in termini cinematografici è il direttore artistico. A metà degli anni 10 del Novecento, in Italia con Pastrone e negli Usa con Griffith, la cinepresa comincia a muoversi e il cinema scopre poco per volta un linguaggio autonomo, il regista emerge come figura centrale e lascia la sua impronta estetica sulla pellicola. Il direttore artistico impara a rapportarsi con il direttore della fotografia per adattare la costruzione del set e dei modellini, alla varietà delle inquadrature, ed è così che nasce la specificità della scenografia. Negli anni 20 in Germani nasce l'Ufa, che produce film espressionisti e poi negli anni 30 dagli Studios Hollywoodiani ne importano le innovazioni e i talenti. Negli anni 30 William Cameron Menzies, premio Oscar per Via col Vento 1939, sviluppò la tecnica dei bozzetti in sequenza. Scaricato da FATIMA FLORES ([email protected]) lOMoARcPSD|14661506
  8. Howard Hughes Primo film in cui si usa lo storyboard

    è Gli angeli dell'infermo di Hughes, erede di grandi fortune petrolifere. Il film ha avuto due versioni, la prima incompiuta del 1926 senza sonoro e in bianco e nero, la seconda del 1930colorata artificialmente e sonorizzata. E' un film bellico che racconta le gesta di due fratelli aviatori durante la I guerra mondiale (1914-18) con l'aggiunta di un trianoglo amoroso. Realizza a sue spese il film, sperimenta tecniche innovative, impiegando una 20ina di cineprese filmando simultaneamente la stessa scena da angolature differenti realizzate con aerei veri. 3 piloti muoiono durante le riprese e sarà lo stesso Hughes a volare nella scena finale. Quando scopre che la presenza delle nuvole mette ulteriormente in risalto il cielo, blocca il set per 8 mesi e fa rigirare tutte le scene. Via col vento, diretto da David Oliver Selznick, assume il direttore artistico Cameron Menzies. Diventa il primo film non di animazione completamente storybordato.Selznick vuole esercitare un controllo assoluto sulla lavorazione del film. All'inizio degli anni 30 erano 8 le case di produzioni statunitense:– Mgm– 20th Century Fox– Paramounth– Warner Bros– Rko– Columbia– Universal– United Artist.Nel cinema delle Majors, la sceneggiatura ha la funzione di prevedere i costi della produzione e l'ideazione del montaggio. Deve essere di ferro, contenere tutte le indicazioni tecniche di ripresa. Nella produzione programmata e seriale il ruolo del regista è ridotto a quello di esecutore di una partitura scritta dagli sceneggiatori e decisa dai produttori. Gli sceneggiatori di maggior successo, provengono dal giornalismo di cronaca nera e impongono uno stile più diretto, con dialoghi veloci e ritmi serrati. Lo storyboard si inserisce come fase di transizione fra scrittura cinematografica e la regia, precede eaccompagna la stesura della parte scritta. La sceneggiatura può diventare una trascrizione dello storyboard. Il 22 Agosto 1929 esce The skeleton Dance diretto da Walt Disney e animato da Ub Iwerks. Vera protagonista del cartoon è la musica, arrangiata da Carl W. Stalling.I disegni degli scheletri enfatizzano e seguono il suono. Questo lavoro pone le fondamenta per Fantasia del 1940, proiettato per la prima volta al Colony Theatre. Nel 1932 esce nelle sale Flower and Trees, primo cartone animato a colori e premiato nello stesso anno con l'Oscar e Disney acquisisce il procedimento del Technicolor. Fantasia, parte anche dall'idea di restyling del personaggio di Mickey Mouse, grazie ad un mediometraggio intitolato topolino l'apprendista stregone.La decisione di rendere la musica protagonista rende il problema di una registrazione paragonabile all'orchestra dal vivo. I tecnici della Disney sono alla ricerca di un dispositivo in grado di immagazzinare il suono. Scaricato da FATIMA FLORES ([email protected]) lOMoARcPSD|14661506
  9. Determinante è l'apporto di Leopold Stokoswki, direttore dell'orchestra dalla cui

    collaborazione nasce il Fantasuono, precursore degli odierni sistemi di stereofonia. Nel 1990 il cartoon viene inserito nel National film registry per un progetto di conservazione Collaborazione con Salvador Dalì, mentre questo 1945 stava lavorando alle scene oniriche di Io ti salverò di Hitchcock. Disney gli propone un cortometraggio per sperimentare la possibilità di amplificare, attraverso il movimento, l'animazione dei suoi lavori. Nasce di Destino, terminato nel 1999 grazie al recupero del materiale prodotto all'epoca.Iniziato nel 1946 viene accantonato dopo soli 8 mesi. Il cortometraggio del 2003 è il frutto di un meticoloso lavoro filologico seguendo fedelmente i disegni originali di Dalì. Sviluppato da Baker Bloodworth e diretto da Dominique Monfrey e proiettato per la prima volta al New York Film Festival. Ejzenstein Dagli anni 80 sviluppa una serie di storielle umoristiche illustrate, poi disegna scene e costumi per ilteatro d'avanguardia dedicandosi poi solo al cinema. Definisce i suoi disegni “stenoplastica”, una sorta di sintetica scrittura visiva. Studio accuratissimo della maschera del personaggio. Sospende la sua attività grafica nella seconda metà degli anni 20. Quando riprende a disegnare, con il viaggio in Messico da origine a Que viva Mexico 1931, il lavoro di sceneggiatura e la visualizzazione grafica diventano inseparabili. Nei successivi Alexander Nievsky, prato di Bezhin e per l'ultimo film Ivan il terribile, arriva a crrareuno storyboard completo. La tetralogia di Ivan il terribile, rimasta incompiuta a causa della sua morte, presenta 3 gruppi principali di disegni: personaggi e protagonisti, inquadrature e disegni del set. Lo storyboard è veicolo di una visione estetica originale che si mette a fuoco sulla pagina grafica per poi trasferirsi nella messa in scena del set e nella messa in inquadratura del film. Non avrebbe potuto affidare ad altri i suoi disegni perchè scaturivano da una necessità interiore. Orson Wells Quarto potere,1941 ispirato alla vita del magnante statunitense dell'editoria William Randolph Hearts, trasformata in una storia di potere e solitudine. La vita del personaggio è ricostruita tramite i falshback e testimonianze dei suoi collaboratori. Scaricato da FATIMA FLORES ([email protected]) lOMoARcPSD|14661506
  10. Introduce il piano sequenza, l'uso della profondità di campo, che

    racconta più azioni simultaneamente all'interno della stessa inquadratura, l'uso di inquadrature grandangolari e deformanti, scelta del''illuminazione molto contrastata ed espressionista (luministica di Wells), montaggio serrato ed ardito. Punta sullo storyboard per visualizzare tutte le scene create nella sceneggiatura. Non sa disegnare ma ha idee molto chiare su quello che vuole fare. Precursore della figura di regista autore che nel cinema americano dei grandi Studios riesce ad imporsi soltanto a partire dagli anni 60. Hitchcokc Mi piace avere un film completo nella mia testa, rima di iniziare a girarci. Quando l'ho terminato, il film è già nella mia mente. Ha fatto dello storyboard un metodo consolidato, portandolo su un piano totalmente autoriale. Consiste nella realizzazione di una sceneggiatura meticolosa, che è accompagnata da bozzetti, annotazioni e dai disegni delle inquadrature. I suoi progetti assomigliano a complessi congegni a orologeria. Dispositivi come la suspance, il colpo di scena o il famoso Macguffin, un meccanismo narrativo creato dallo stesso Hitchcock per far procedere la storia. Realizza un cinema che si colloca nel preciso territorio della tensione, e che gli fa guadagnare l'appellativo di maestro del brivido. I suoi film diventano modelli e manuali per la produzione. Psycho 1960, per la prima volta viene mostrato un gabinetto per preparare la rimonta( elemento indispensabile allo sviluppo narrativo è introdotto con discrezione e riemerge in seguito al momento opportuno). L'omicidio incombe fuoricampo, l'affondo della lama è rappresentato visivamente attraverso l'audio. Il risultato è una violenza lucida. Io ti salverò 1946 affida la realizzazione dei bozzetti a Dalì sottolineando come fosse in grado di saper cogliere e coordinare le idee dei collaboratori nel lungo percorso dell'ideazione dell'opera. Uccelli 1962, nomination agli Oscar per la collaborazione agli effetti speciali. Scaricato da FATIMA FLORES ([email protected]) lOMoARcPSD|14661506
  11. Cinema italiano: Pasolini e Fellini L'uso dello storyboard non è

    così frequente ed il motivo è che il cinema europeo non raggiunge mai il suo livello di organizzazione e di produzione industriale, mantiene sempre una caratteristica più artigianale. Sono profondamente legati però alla figurazione pittorica, e ne traggono continui spunti. In Antognoni prevalgono le suggestioni dell'arte del 900 d'avanguardia. In Pasolini crea i propri film partendo da una matrice pittorica. Nel suo periodo di collaborazione cinematografica con Totò, che da origine ad una trilogia (Uccellacci e uccellini 1966, La terra vista dalla Luna 1967 e Che cosa cono le nuvole? 1968). Ha in mente la sceneggiatura ma invece di scrivere la sceneggiatura, li disegna raccogliendoli in un grosso libro a fumetti. Sviluppa una sceneggiatura visiva per creare una comicità dei gesti e dei movimenti. Fellini è appassionato lettore del “Corriere dei piccoli” e il suo immaginario resta molto legato dal mondo dei fumetti. Scarabocchia su qualunque pezzo di carta. Del suo film La strada 1954 sogna anche una versione a fumetti che verrà realizzata da Cazzano nel 1991. Usa il disegno per delineare i suoi personaggi e una serie infinita di particolari che li caratterizzano. Armacord 1973, ispirata allo stile dei fumettisti americani; La città delle donne 1980, alterna il divertimento delle caricature con le quali si prende gioco di collaboratori ed amici. Le ispirazioni sono ricordi e sogni. Negli anni lo psicanalista Bernhard gli consiglia di tenere un diario dei sogni ed inizia ad illustrare la sua attività onirica inconscia. Tra la fine degli anni 80 ed inizio anni 90 accetta la proposta di Manara di realizzare a fumetti due suoi progetti cinematografici: Viaggio a Tulum e il Viaggio di G. Mastorna, detto Fernet 8. Questa esperienza creativa lo fa diventare il regista di fumetti. Kurosawa Nel 1935 entra negli Studios della Toho come assistente regista e nel 1943 dirige il suo primo film. Particolarmente ispirato ai dipinti di Van Gogh ma anche di Chagall e Picasso. I primi stoyboard a noi pervenuti sono datati 1970 quando scrive la sceneggiatura del kolossal bellico nipponico-americano Tora Tora Tora, che ricostruisce l'attacco aereo giapponesee a Pearl Harbour del 1941. Scaricato da FATIMA FLORES ([email protected]) lOMoARcPSD|14661506
  12. Kagemusha, l'ombra del guerriero 1980. Ran 1985 ispirato a re

    Lear di Shakespeare. Nel 1990, ormai 80enne, rende omaggio al suo amore giovanile per Van Gogh, dedicandogli un episodio del suo Sogni. Prevedeva 7 episodi ma il secondo, Volare, aveva un costo troppo alto e non poté venir realizzato. Tim Burton Si forma alle strategie produttive e artistiche della Disney, dove l'immagine ha il peso della parola. Tocca in pochi anni tutti gli aspetti della pre-produzione visiva. Nel 1982 è maturo per poter realizzare un progetto di regia, Vincet cortometraggio caratterizzato da un universo macabro in stop motion. Gli anni 90 sono caratterizzate dalle nuove possibilità del cinema digitale, che permette al regista di portare il linguaggio antirealistico del fumetto nel sistema cinematografico grazie all'impiego degli effetti speciali. Edward mani di forbici 1990, sono le case e gli abitanti della città a risultare finti rispetto alla personalità del ragazzo. Il segreto di Sleepy Hollow 1999 The nightmare before christmas 1993 nasce da un vecchio progetto proposto a Disney per un breve special televisivo. Stile ispirato a Swankmajer. La sposa cadavere 2005 ritorna al vecchio mestiere di concept artist e dell'ideazione grafica dei personaggi. Kubrick e Spielberg Kubrick, possiede una grande cultura visiva e uno straordinario senso dell'inquadratura che gli proveniva dalla sua prima passione. La fotografia, attività che diviene professione nel 1945 con la collaborazione alla rivista The Look. le sue foto sono racconti fotografici. 1948 scrive il suo primo progetto cinematografico e due anni dopo realizza il suo primocortometraggio, un documentario sul pugile Walter Cartier. Con Spartacus del 1959 entra nell'olimpo di Hollywood. Unico film che disconosce perchè realizzato su committenza. Scaricato da FATIMA FLORES ([email protected]) lOMoARcPSD|14661506
  13. Cura comunque i dettagli, costruisce in maniera attenta le inquadrature

    fino a realizzare lui stesso lo storyboard. Quando incontra Christopher Baker, fumettista, noto col nome Fangorn Kubrick si appassiona del suo lavoro e gli propone di sviluppare alcune grafiche per il film A.I intelligenza artificiale, progettoche risale al 1975. Fargon diventa il conceptual artist, ossia colui che inventa il look del film. Eyes wide shut è l'ultimo film di Kubrick, 1999. Spielberg decide di raccogliere l'eredità artistica di A.I che esce nel 2001. Pur cercando di mantenere la fedeltà con l'idea originale del fondatore, Spielberg ammorbidisce alcuni personaggi Coppola Nel 1979 con gli incassi di Apocalypse now, acquista i vecchi Genral studio di Hollywood trasformandoli in Zerotrope studios, un cento di produzione all'avanguardia dove si possono usare e sperimentare i più sofisticati strumenti tecnologici. Ridefinisce tutto il percorso preparatorio con la parola “previsualizzazione”, un work in progress che grazie alla tecnologia fa emergere dalla scrittura il film poco alla volta. Inizia con la lettura registrata dell'intera sceneggiatura da parte degli attori, inserimento di suoni provvisori in modo da trasformare la sceneggiatura in un radiodramma. Nella sala di “guerra”, luogo di elaborazione creativa, le sceneggiature e gli storyboard ricoprono le pareti così il radiodramma viene trasferito e montato su nastro magnetico, in modo da creare una prima visualizzazione. Gli attori provano le scene venendo fotografati. Queste andranno a sostituire le immagini dello storyboard creando una sorta di fotoracconto. Le musiche sono composte in parallelo al progetto visivoGeorge Lucas iniza la sua carriera come assistente di Coppola, che riesce a fargli produrre il suo primo film L'uomo che fuggì dal futuro 1971. Quello stesso anno fonda la Lucasfilm Ltd, diventando egli stesso produttore dei suoi film. Progetta la saga di Guerre stellari. Nel 1975 crea la Industrial Light and Magic,elaborazione e produzione di nuove tecnologie per la realizzatone di effetti speciali cinematografici. Si assiste così allo sviluppo della saga di Star Wars ( prima trilogia 1977-1983 seconda trilogia 1999- 2005) in cui il ruolo dello storyborder è indispensabile. La passione per i fumetti di Lucas si riscontra anche nella perizia con cui fa eseguire lo storyboard, più vicini al comic book. Lo scopo è convincere i finanziatori. Scaricato da FATIMA FLORES ([email protected]) lOMoARcPSD|14661506
  14. Nel primo film, Guerre Stellari, gran parte degli storyboard sono

    utilizzati come modelli dal laboratorio di pittura per creare i matte painting, scene dipinte con pittura opaca su vetro, poi disposte tra cinepresa e set per integrare la scena reale con gli effetti dipinti. L'anno di volta per gli effetti speciali è il 1990, quando il regista James Cameron propone alla ILM di realizzare gli effetti speciali di Terminator 2, dove grazie alla tecnica del Morphing gli oggetti metallici si sciolgono per poi assumere forme differenti. Nel 1995 esce Toys Story della Pixar, primo lungometraggio d'animazione completamente realizzato in computer grafica. Nel 1997 Titanic, sempre di Cameron, grazie al maestro degli effetti speciali Robert Legato. Produce Indiana Jones e Jurassic Park 1993, diretti da Spielberg con gli effetti speciali della ILM. Lucas inizia a progettare la secnda trilogia dal 1996: La minaccia fantasma 1999, L'attacco dei cloni2002, La vendetta dei Sith 2005 con realizzazione di storyboard al computer in 3d per ottenere la massima verosimiglianza con la realtà, fornendo anche agli attori un quadro molto preciso dei movimenti e della recitazione in rapporto al doppio virtuale Enki Bilal e Frank Miller A partire dagli anni 80 si moltiplicano i film realizzati sulla base del mondo dei fumetti. Il passo ulteriore è il tentativo di un'ibridazione formale, una fusione dei due linguaggi. Il legame tra il fumetto e lo storyboard sviluppa le sperimentazioni e i risultati più avanzati, grazie all'impiego delle nuove tecnologie digitali. Esempi: Capitain and the world of tomorrow 2004 di Conran; Immortal and vitam 2004 di Bilal; Sin city 2005 di Rodriguez e 300 di Snyder. Bilal e Miller sono due grandi fumettisti che si cimentano nella regia cinematografica. La sceneggiatura coincide con il fumetto di partenza. Bilal esordisce al cinema disegnando scene e ambientazioni del Il nome della Rosa di Annaud. Dal 1989 comincia la sua opera di trasposizione della carta alla pellicola del suo mondo immaginario tra fantascienza e sincretismo mitologico. Scrive e dirige Immortal and vitamin spirato alla trilogia di fumetti Nikopol. Realizza uno storyboard 3d, primo nella storia francese. Sin Cin city è girato completamente in digitale in studio su trasposizione delle tavole di Miller. E' un film dichiaratamente finto che potrebbe inaugurare il genere del cinefumetto o graphic-cine- comic. Scaricato da FATIMA FLORES ([email protected]) lOMoARcPSD|14661506
  15. E' tutto giocato sull'opposizione luce/ombra e sul ribaltamento positivo/negativo con

    pochi simbolici colori come il rosso o il giallo associato alla pelle dei criminali. Stesso vale per 300, graphic novel del 1998. Storyboard sperimentali per il cinema d'artista I futuristi realizzano in film, Vita da futurista 1916 dedicandogli un celebre manifesto. Anche molti altri artisti delle avanguardie degli anni 20 si cimentano in film provocatori, animazione fino alle sinfonie visive. In posizione radicalmente antagonista rispetto al cinema commerciale, il cinema underground o indipendente rimbalza in Europa, con uno sviluppo più lento e marginale a causa delle carenze strutturali ed economiche. In Italia, tra gli anni 60 e 70, numerosi artisti si cimentano con cineprese e moviola, sopratutto nell'area romana. Film manifesto del cinema indipendente italiano è La verifica incerta 1964 di Baruchello e Grifi, una sorta di collage dadista di spezzoni del cinema hollywoodiano. La caratteristica comune dei film d'artista è di esaltare l'immagine cinematografica, di cercare l'antagonismo graffiante con i mass media e l'ideologia dominante, di sperimentare l'arte combinatoria del montaggio, mescolando immagini televisive, cinematografiche, grafiche e pittoriche destrutturando la narrazione e i collegamenti logici. Lo storyboard viene utilizzato come partitura libera o come canovaccio da cui partire per l'improvvisazione cinematografica sul set. Questa stagione sperimentale del cinema d'artista trova scarso seguito nel cinema italiano degli anni80 e 90, dove si assiste ad un ritorno delle strutture narrative tradizionali. Fa eccezione qualche film isolato, come i film prodotti da Studio Azzurro, con la regia di Paolo Rosa ( Facce di festa 1981, Il mnemonista 2000) la cui provenienza esterna al mondo del cinema narrativo, trova le sue radici nel campo delle arti visive ed elettroniche, performative ed installative. Lo storyboard viene utilizzato in maniera più poetica che narrativa, peer chiarire al regista i passaggi più complessi della narrazione filmica. Rosa disegna “Collanine” dove ogni scena è una perlina, disegnata secondo una sua caratteristica grafica che esprime lunghezza,dinamicità e atmosfera. Lo storyboard diventa la manifestazione di un ragionamento interno che cercano non solo la visualizzazione ma di trasmettere le atmosfere, senza essere illustrazioni troppo esplicite. Scaricato da FATIMA FLORES ([email protected]) lOMoARcPSD|14661506
  16. Pionieri dello storyboard in Italia La pratica dello storyboard si

    afferma molto tardi nel nostro paese in quanto negli anni 30 il nostro cinema è ancora lontano dalle esigenze industriali del cinema statunitense (salvo casi eccezionali come il kolossal Scipione Africano 1937 fortemente voluto dal regime fascista). In un paese di forte tradizione umanista, vi è la concezione diffusa che la letteratura, e in generale la parola scritta, sia concettualmente superiore all'immagine. Si sviluppa uno stile che prende il nome di “sceneggiatura all'italiana” divisa in 2 colonne: – a sinistra descrizione di immagini e azioni – a destra i dialoghi e il suono Il cinema italiano predilige rispetto all'azione lo sviluppo del dialogo, legato spesso alla forma dialettale e le inquadrature sono legate ad un'impostazione dialettale( a differenza della sceneggiatura statunitense dove dialogo e azione si intrecciano n modo più marcato). Nel primo dopoguerra si apre la stagione artistica NEOREALISTICA (esigenza di un film spontaneo, attori non professionisti, lontano dai teatri di posa, linguaggio sobrio, girato in economia), che anticipa la Nouvelle Vague Francese. Lo storyboard fa il suo esordio in Italia nel campo dei cartoni animati: pubblicità televisiva. Questo aspetto è evidente nei fratelli milanesi Pagot con Fratelli dinamite 1949 che nonostante il buon disegno, difetta di una trama articolata e risulta un assemblaggio di episodi slegati fra loro. Verso la fine degli anni 50, la Rai è sottoposta alle pressioni dell'industria che vede nella tv il direttissimo canale pubblicitario e deve tenere presente le istanze di una vasta fascia di abbonati al canone, che non apprezzano l'intromissione della pubblicità. Nel 1957 si apre la stagione del Carosello, il cui progetto consiste nel veicolare la pubblicità in una determinata fascia oraria, alle 20,50 subito dopo il telegiornale, attraverso brevi sketch della durata di 2.15 m, 35 secondi a sponsor. Ognuno era sottoposto all'approvazione della Sacis, commissione di controllo. La tendenza era quella di realizzare piccole scenette comiche, con personaggi celebri e l'uso dei testimonial si rivela una scelta efficace. Il Carosello, investe l'uso di tutti i linguaggi televisivi, nei quali l'animazione si guadagna un discreto favore di pubblico. La Gamma, cada si animazione milanese, spicca fra tutte diventando il maggior produttore italiano di spot pubblicitari. Diretta dai fratelli Roberto e Gino Gavioli nascono character disegnati come la famiglia Mammut, Caio Gregorio... Nata tra i banchi del Liceo Artistico di Brera a Milano nel 1952, ricopre idealmente il percorso disneyano dei due fratelli. Scaricato da FATIMA FLORES ([email protected]) lOMoARcPSD|14661506
  17. Gino è il creativo e disegnatore, Roberto il manager. Insieme

    a loro Paolo Piffererio, si occupa della stesura degli storyboard, che diventano il cardine dell'azienda. Il suo stile, più semplice, dal segno antitradizionale, si ispira ai prodotti dell'americana UPA (united productions of America, casa di produzione di cartoon fondata dal 1945 da Bosustow), diventata famosa per la serie di Mister Magoo, per gli ambienti sintetici, battuta ricorrente e per la sperimentazione. Nel 1966 realizza lo spot della carne Montana “Mezzogiorno di fuoco”. Insoddisfatto, utilizza i fotogrammi del filmino per riassemblarli per creare una sorta di fotoromanzo, accompagnato dal commento di una voce fuoricampo. Nel 1968 esce un lungometraggio da loro realizzato, dal nome “Putiferio va alla guerra”. La fama del contenitore pubblicitario Carosello travalica i confini nazionale e il 5 Settembre 1971na selezione di spot viene proiettata al Museo d'arte Moderna di New York. L'esperienza del Carosello termina nel 1976, in concomitanza delle reti private. Stroyboard pubblicitario in Italia Nei primi anni 70 la liberalizzazione delle reti private apre la stagione dello storyboard italiano. Paolo Telloli, fumettista che negli anni 80 si avvicina alla pratica dello storyboard, ricorda che la realizzazione di bozzetti e di schizzi è sempre stata praticata da parte dei registi e negli studi grafici. Negli anni 80, l'abitudine di presentarlo al cliente e l'aumento della produzione di spot, creano la figura del visualizer, professione che nasce dalla necessità di utilizzare una figura altamente qualificata nel campo del disegno. Milano diventa il luogo dove maggiormente si concentrano gli studi pubblicitari. Manilo Trusca, altro importante storyboardista, sottolinea che la media di 12 disegni per la realizzazione di uno spot può essere idealmente suddivisa in: 1-3 vignette per la presentazione di un problema (introduzione) 3 vignette per far vedere che accade qualcosa (variante) 2-3 vignette per delineare il finale (soluzione) Aggiunge che uno degli aspetti fondamentali di uno storyboard consiste nella contestualizzazione e decontestualizzazione del prodotto. Questo deve essere coinvolto nelle dinamiche della quotidianità del possibile fruitore. Roberto Molino lascia un'impronta d'autore, che diventa modello di riferimento. Debutta in campo pubblicitario nel 1979, con la campagna del “Bidone Aspiratutto”. Scaricato da FATIMA FLORES ([email protected]) lOMoARcPSD|14661506
  18. Focalizza l'attenzione sui volti, utilizza piani e inquadrature che accentuano

    la percezione del movimento e dell'azione, accennando a sfondi che restano comunque riconoscibili. Gli anni 50 e 60 rappresentano il periodo d'oro del genere di pubblicazione per ragazzi. La casa editrice Bianconi, passa alla storia per la pubblicazione di personaggi com Pinocchio, Felix,Trottolino e Braccio di ferro. Disegno veloce, che richiama il tratto dell'Upa, accompagnato da storie semplici e immediate adeguate a un pubblico infantile. Delega la realizzazione di tutti i soggetti a un solo collaboratore: Alfredo Motta che dal 1965 per un intero decennio, pubblica una 20ina di vignette al mese. L'utilizzo dello storyboard sotto la regia di un solo sceneggiatore/disegnatore permetteva di delineare e rafforzare il carattere dei personaggi, permettendo di sviluppare uno standard narrativo. Rodolfo Cimino è uno dei più prolifici storyman Diseny Italia. Stessa scuola anche Casty, nome d'arte di Andera Castellan. Storyboard dall', fumetti in tv precursori dell'animatic Lo storyboard fotografato e montato in sequenza è chiamato Animatic o “Laica reel”. Negli anni 70 in Italia, ha come obiettivo la creazione di un ponte ideale tra fumetto e tv. L'idea di fare un programma con i fumetti è di Giancarlo Governi, del reparto programmi speciali della Rai, che incarica lo studio pubblicitriodi Guido De Maria e il fumettista Franco Bovincini di creare un espidio pilota “Il mistero dei dieci dollari” che ha come protagonista il detective Nick Carter. Trova riscontro tra il pubblico e la trasmissione va in onda in prima serata dal 1972 al 1981 prima col titolo “Gulp!” e poi 2SuperGulp!”. Il tentativo è quello di simulare un montaggio in sequenza delle singole vignette statiche, con zoommate e dissolvenze. La stagione di SuperGulp si conclude dopo la comparsa degli anime giapponesi nei palinsesti Rai. La pratica dello storyboard inizia ad entrare nel cinema italiano nei primi anni 60. Romagnoli entra negli studio della Dino De Laurentis e il suo compito è quello di visualizzare e sviluppare le idee dei direttori artistici. Viene definito il “pittore del cinema”. Scaricato da FATIMA FLORES ([email protected]) lOMoARcPSD|14661506
  19. Collabora per: – Barabba 1961; – La Bibbia 1966 (

    costruzione effetti speciali della Torre di Babele) con la tecnica del matte painting, cioè la pittura su vetro delle parti che completano la torre e che sono interposte tra la cinepresa e la base reale della torre stessa. – Barbarella 1968. – Waterloo 1970 – Pinocchio 1971 – Odissea 1969 Paolo Morales inizia nei primi anni 80. Dal 1991 lavora con la casa editrice Bonelli, come diegnatore di Martin Mystère e Dylan Dog, mentre per la tv realizza i cartoni animati Gennaro il mastino, Sandokan e L'ultimo dei Mohicani. Dalla sua esperienza con lo storyboard ha una stretta collaborazione con Coppola per il Padrino parte III 1990. Story manga Manga è un termine coniato dal pittore giapponese Katsushika Hokusai nel 1814 per indicare una raccolta di schizzi destinata a formare un manuale di disegno. Nel dopoguerra Osamu Tezuka, si distacca dal modello importato dall'Occidente e sviluppa una produzione personale sviluppando il manga dal centinai di tavole. Un'operazione che rende possibile l'approfondimento psicologico dei personaggi. La prima opera è Shin Takarajima 1947. Story Manga è una parola creata dallo stesso Tezuka per raccontare tutta la storia del personaggio. Tezuka concepisce per primo il fumetto rosa con Ribon no Kishi 1953. L'uso di inquadrature prettamente cinematografiche, la caratterizzazione dei personaggi e lo sviluppo delle storie hanno un'impronta dinamica. La quasi totalità dei manga ha la vocazione innata di raggiungere una compiutezza attraverso la trasposizione in cartone animato. Viene soprannominato Kamisama, dio del fumetto. Vengono trasposti i suoi manga in anime. Astroboy 1951 va in onda dal 1963 al 1966. Scaricato da FATIMA FLORES ([email protected]) lOMoARcPSD|14661506
  20. Nel 1965 fonda la Mushi Production, casa di produzione d'animazione,

    presenta la prima serie televisiva a colori Kimba, il leone bianco. Negli anime gli autori cercano il coinvolgimento del pubblico prolungando in maniera esasperata il climax. Sono opere a basso costo e con tempi di produzione limitati e serve che lo storyboard individui più soluzioni possibili per limitare gli elementi da animare. Intorno alla metà degli anni 70 appaiono i primi rudimentali home computer e i primi mixer. L'immagine video diventa un caleidoscopio di effetti, che la video arte elabora in chiave poetica. All'inizio degli anni 80, compaiono anche le tavolette grafiche. Con il Paint Box, si possono sia elaborare immagini sia realizzare animazioni originali. In questo periodo le nuove aziende dell'elettronica cominciano a promuovere i loro prodotti con il termine “multimediale”, perchè i mixer con i generatori digitali di effetti speciali unendo media diversi. Nasce l'era dell'interattività. Con l'avvento di Internet la comunicazione diventa universale. Questo però non sminuisce l'importanza del disegno, lo arricchisce. L'organigramma odierno di un moderno team artistico è composto da: – illustratore di produzione che visualizza in bianco e nero e a colori, su cartagli ambienti, i costumi e alcuni particolarmente significativi della narrazione; – concept artist, che realizza in fase di pre-prosuzione, disegni molto dettagliati che devono creare l'atmosfera quindi il look visivo del film; – storyborder che ha il compito di tradurre in immagini l'intera sceneggiatura. Questo lavoro corrisponde ad un decoupage tecnico. Il passaggio dall'elettronica analogica a quella digitale ha reso sempre più facile e diffuso l'utilizzo di tecniche come il photoboard. In questo modo il visualizer ha la possibilità di realizzare storyboard fotografici, detti photoboard, utilizzando un vasto assortimento di immagini rielaborate con l'utilizzo di software per renderle uniforme e omogenee. In questo modo molti art director sopperiscono alle difficoltà del disegno e anche dal fatto che la formazione scolastica di indirizzo artistico ha perso progressivamente la pratica del suddetto. Scaricato da FATIMA FLORES ([email protected]) lOMoARcPSD|14661506
  21. Si eseguono così prodotti ibridi in cui c'è chi segue

    lo storyboard in diretta, alla presenza del committente o in fase di brainstoraming e chi, come nel caso del photoboarder, realizza l'esecutivo a posteriori in una fase successiva al compimento dell'idea. Il disegno esprime l'immediatezza mentre la foto è una procedura a posteriori. Il photobord è più adatto a piccole produzioni indipendenti, dove il budget non consente l'assunzione di artisti specializzati in questo settore e grazie all'acceso sempre più semplificato della tecnologia e delle macchine, diviene più semplice per chiunque cercare di rendere una propria idea. Alcuni autori del fumetto europeo e italiano, come ad esempio Austonia in P-HPC Post Human Processing Center 2007, utilizzano fotografie in sinergia con i disegni per realizzare un'opera ibrida di carattere sperimentale. Un altro esempio è lo spot realizzato negli anni 90 per la Lemonsoda caratterizzato da una grafica neofuturista. L'animatic nasce quando il numero delle vignette che compongono lo storyboard raggiungono un numero così elevato che rende difficoltoso l'allestimento a parete. Nasce l'esigenza di fotografarli e montarli in sequenza su pellicola. Il procedimento all'epoca aveva il nome di “Leica Reel”, della macchina utilizzata per fotografarli, oggi assume il nome di animatic. Il termine identifica un'animazione sommaria, che rende meglio dello storybiard statico le potenzialità e il dinamismo del prodortto definitivo. George Lucas ha utilizzato l'animatioc nel secondo ciclo di Star Wars, intrecciando i disegni con brevi clip di vecchi filmati di fantascienza. L'animatic trasmette un effetto di maggiore spazialità, di velocità, temporalità , maggior coinvolgimento emotivo e sopratutto facilita la comprensione del committente. Il limite dello storyboard è quello di rappresentare staticamente un evento dinamico. La caratteristica fondamentale della comunicazione e dell'arte digitale, che utilizzano il computer e i relativi supporti esterni di archiviazione e lettura è noto come interattività, ossia possibilità dell'utente di dialogare con la macchina. Il testo scritto, visivo e sonoro si trasforma in ipertesto che è un insieme di blocchi testuali o multimediali (immagini, suoni, grafici) collegati fra loro tramite link (parole o icone interattive) conuna possibilità di lettura (e di scrittura) interattiva, non lineare, simultanea o secondo un ordine che muta in base alle scelte dell'utente. Non esiste ancora un preciso codice di regole per stabilire le modalità e fasi della sceneggiaturamultimediale così come esiste nel fumetto o nel cinema. La sceneggiatura multimediale è un lavoro collettivo, risultato di una convergenza collettiva fra molteplici competenze specifiche: Scaricato da FATIMA FLORES ([email protected]) lOMoARcPSD|14661506
  22. – progettista e regista multimediale, che assolve alla funzione di

    soggettista e sceneggiatore edè il coordinatore del progetto; – produttore, l'esperto del contenuto, il redattore di testi; – grafico e illustratore, il programmatore, il sistema – softwarista; – sound designer; questi concorrono a creare il progetto multimediale che richiede alcuni passaggi: – elaborazione del soggetto; – definizione degli obiettivi; – scelta dello stile e target del pubblico; – raccolta materiale; – organizzazione contenuti e della struttura ipertestuale – focalizzazione criteri di accessibilità ed usabilità – ideazione del layout grafico; – previsione livello multimedialità; – tipologia inetrattiva. Si passa così alla rappresentazione visiva della struttura dei contenuti: il flowchart. Questo è una mappa che disegna la struttura dell'ipertesto, mediante figure geometriche (blocchi) che rappresentano le diverse sezioni (titolate e numerate) e le loro connessioni. Serve a ottimizzare le funzioni della struttura tematica o narrativa, per progettare lo stile grafico e tutta la segnaletica dell'ipertesto. Deve essere continuamente aggiornato. Precede la stesura della sceneggiatura multimediale e ne costituisce lo scheletro grafico e concettuale. Ha molte similitudini con la progettazione dello storyboard, anche se a un livello più astratto e schematico. Lo storyboard è lo sviluppo visivo del flowchart. Esistono diverse impaginazioni, la più comune consiste nell'uso di un foglio verticale a su cui a sinistra è collocata la parte grafica e a destra la corrispondente descrizione verbale. Il primo ipertesto drammaturgico multimediale realizzato in Italia è Storie Mandaliche, nel 1998, messo in scena dal gruppo Zenogemma. Il narratore di queste storie interagisce con il pubblico nella scelta di quali percorsi fare. Scaricato da FATIMA FLORES ([email protected]) lOMoARcPSD|14661506
  23. Videoarte e computer art Fin dalla metà del 900 ipotizzano,

    con il manifesto della televisione del gruppo spaziale (Fontana, Burri e altri), che questo medium possa diventare il medium dei medium, capace di riunire in sé tutti gli altri mezzi di comunicazione ed essere utilizzato come prodotto artistico. Bisognerà aspettare il decennio successivo e l'uscita sul mercato della prima telecamera portatile (portapack della Sony) perchè alcune possibilità dell'arte possano manifestarsi in modo libero e creativo. Nasce la videoarte grazie ad artisti pionieri come Nam June Paik, Wolf Vostell e il movimento internazionale di Fluxus, che utilizza sia il televisore come lo strumento creativo, sia la telecamera portatile per realizzare filmati artistici e anche di controinformazione politica. Sono opere caratterizzate da un immagine elettronica creando uno circuito produttivo e distributivo a low budget del video artistico. A partire dagli anni 80 la videoarte si intreccia con il computer, immagini molto più nitide create da una nuova estetica del pixel. Il termine videoarte comprende un insieme molto vasto di ricerche, stili e di modalità operative, dove l'uso dello storyboard non è una pratica molto diffusa a causa di una prevalenza del linguaggio astratto. Nella seconda metà degli anni 80 Bartolucci e Infante organizzano un premio per lo stroyboard del video artistico e del video teatrale (progetto opera video-videoteatro di Narni). Tra i vincitori c'è Riccardo Caporossi che nel 1988 progetta Trucco, un dialogo tra 2 anonimi personaggi che si guardano e si fronteggiano immobili che si rivelerà essere un allucinazione. Lo stroyboard svolge una doppia funzione, da una parte sviluppa dettagliatamente l'idea dell'opera artistica e dall'altra se ne fa strumento di promozione per ottenere i fondi necessari alla sua realizzazione. Storyboard delle videoinstallazioni Nell'ambito della videoarte, fin dagli anni 70, le videoinstallazioni sono uno dei principali campi di ricerca espressiva. Il tentativo è quello di liberare l'immagine imprigionata nel monitor per estenderlo nello spazio, creando video sculture, percorsi, pareti, installazioni di telecamere e monitor a circuito chiuso, che integrano la presenza dello spettatore nell'opera creando cortocircuiti percettivi e spiazzamenti spazio-temporali. La videoinstallazione mira a creare un ambiente immersivo, dove lo spettatore non si limita più a guardare uno schermo ma entra dentro una dimensione audiovisiva che lo circonda. Scaricato da FATIMA FLORES ([email protected]) lOMoARcPSD|14661506
  24. Tra la fine degli anni 80 e inizio anni 90,

    le videoproiezioni sostituiscono i monitor, consentendo unuso molto più flessibile e immateriale dell'immagine e sopratutto creare degli ambienti interattivi o sensibili come li definirà Studio Azzurro, avanguardia italiana delle videoinstallazioni interattive. Il pubblico entra in gioco come spett-attore, figura ibrida di spettatore attore e creativo. Le soluzioni interattive hanno diversi livelli di coinvolgimento: – un'azione semplice dello spettatore determina l'attivazione dell'opera o un microaccadiemnto; – l'azione volontaria o involontaria dello spettatore produce un mutamento dell'opera programmato dall'autore; – interattività più elaborata sia sul piano tecnico sia su quello espressivo, dove la partecipazione dello spettatore può produrre risultati imprevedibili. Paolo Rosa “ L'autore deve immaginare che le strade da scegliere possono essere svariate ed imprevedibili e quindi creare la condizione affinchè possano stare insieme egualmente. Tendo a disegnare qualche persona del pubblico perchè è indispensabile pensare come questo entrerà a far parte dell'opera stessa. Il disegno deve essere un moto diretto del pensiero, dell'emozione e della ricerca dell'autore.” Tipologie e funzioni dello storyboard Lo storyboard agisce come attivazione degli elementi delineati dalla sceneggiatura, quindi sviluppare informazioni intuitive che non possono essere approfondite con la scrittura tecnica. Può rivelarsi più efficace del testo e ne fa emergere la dimensione estetica. La funzione dello storyboard e dell'animatic è quella di creare una sceneggiatura visiva per mettere a fuoco idee, problemi e soluzioni prima di entrare nella fase realizzativa finale. Si possono identificare altre funzioni dello storyboard in rapporto al contesto creativo che genra il progetto visivo: – la funzione autoriale, quando il singolo regista o progettista cerca di appuntare graficamente un'ispirazione contribuendo alla definizione di un stile estetico e di un'originalità artistica; – funzione coordinatrice, diventa la guida e mappa di riferimento pere un team di numerosi disegnatori che hanno il compito di sviluppare le singole parti o differenti fasi di un progettocomplesso; – funzione promozionale, persuasione della giuria di un concorso, di potenziali finanziatori e deve essere di facile comprensione; – funzione concettuale, adatto per progetti scientifici in cui p necessario tradurre concetti astratti in esemplificazioni visive; Scaricato da FATIMA FLORES ([email protected]) lOMoARcPSD|14661506
  25. – funzione immaginativa e terapeutica usato per risolvere problemi differenti

    mediante la visualizzazione concettuale; – funzione creativa sperimentale, tipica della ricerca artistica per opere artistiche di diversa natura Gli obiettivi dello storyboard possono variare in base al contesto produttivo e alle funzioni dominanti: – valutare meglio i costi; – prevenire i problemi ed avere un piano per integrare imprevisti o cambiamenti durante la fase finale di realizzazione; – comunicazione tra i dipartimenti e coordinare il team artistico; – sperimentare soluzioni differenti – aiutare i registi a mettere a fuoco una chiave stilistica – verificare la coerenza e l'incoerenza della propria visione artistica ed estetica … Rodolpher Topffer, padre del fumetto imposta quella che può essere considerata la prima storia a fumetti, Histoire de monsieur Vieux Bois 1827. Nei primi anni 70 del secolo scorso alcuni autori propongono al pubblico storie e personaggi che si discostano dal regime seriale con un disegno più personalizzato nello stile e nell'impaginazione. I fumetti d'autore, sfociano nella graphic novel, termine coniato da Will Eisner 1978 cn l'uscita del suo romanzo a fumetti “contratto con dio”. L'impostazione della gabbia nello storyboard del fumetto d'autore è senza vincoli, con una gestione autonoma diventando un territorio d'indagine e di ricerca artistica. Storyboard per effetti speciali Come abbiamo detto Titanic, 1997, è il primo kolossal con uso massiccio di effetti speciali. In questo nuovo contesto, lo storyboard diventa ancora più importante. Matrix, dei fratelli Wachowski 1999 è un film che sfrutta il chroma-key ed il bullet time, effetto che permette di seguire la traiettoria di un proiettile ad occhio nudo in cui la Manex Visual Effect crea un dispositivo apposito, detto Flo Mo. Una peculiarità del lavoro di storyboard è la realizzazione in scala di tutti i set, per consentire al team artistico di disegnare con la maggior precisione possibile le angolazioni e i movimenti di ripresa. Scaricato da FATIMA FLORES ([email protected]) lOMoARcPSD|14661506
  26. Per le scene più complesse, sono state realizzati degli storyboard

    in 3d. Nelle scene acrobatiche i movimenti vengono catturati mediante la Motion Capture. Nel linguaggio della grafica si distingue tra un progetto realizzato per una sola immagine, il layout (in italiano, esecutivo) finalizzato alla stampa di marchi e prodotti pubblicitari. Stroyboard per spot pubblicitari Lo storyboard equivale al layout grafico per la pubblicità cartacea. Ha due funzioni: – visualizzare e far comprendere al cliente il progetto creativo; – guidare la realizzazione dello spot. Consente di ottimizzare la comunicazione, indicando il tipo di inquadrature, angolazioni e movimenti di ripresa. Assumono notevole importanza l'uso dei colori in virtù dei differenti impatti percettivi e del legame simbolico che si stabilisce tra colore, marchio e prodotto. Sul piano sonoro viene indicata il dialogo della singola scena, la voce fuori campo, la presenza o meno del commento musicale. L'inserimento delle didascalie, che possono integrare o sostituire la voce fuoricampo. La realizzazione di uno storyboard pubblicitario è affidata al reparto creativo di un'agenzia. Ci si avvale della consulenza del settore marketing, si riunisce in una prima fase di brainstoarming da cui deve uscire il concept, il copywriter sviluppa questa idea attraverso la stesura di un plot narrativo in stretta collaborazione con l'art director che disegna sottoforma di schizzi preparatori (rough) le inquadrature fondamentali della storia (keyframe). Storyboard per videoclip Il videoclip musicale ha avuto molto successo. Per alcuni le origini risalgono alle sinfonie visive del cinema astratto degli anni 30 secondo altri i capostipiti sono i cortometraggi musicali degli anni 40, dedicati ai grandi del jazz o musical hollywoodiano degli anni 50. Un'invenzione italiana degli anni 50, il Cinebox, una specie di juke boxe con uno schermo televisivo ideato dalla SIF, Società Internazionale Fonovisione. Tutto parte dall'Inghilterra all'inizio degli anni 80, dove l'industria discografica elabora una nuova strategia per rilanciare la vendita dei dischi che punta sulla trasformazione dei musicisti in star mediatiche. Scaricato da FATIMA FLORES ([email protected]) lOMoARcPSD|14661506
  27. Il canale televisivo MTV, nato nel 1981, è la rampa

    di lancio internazionale con la trasmissione a flusso di videoclip. Questi hanno la durata della canzone, deve essere una storia di facile interpretazione dal pubblico e seguendo il testo della canzone cerca di tradurla in immagini o emozioni. Esempio fumetto+storyboard+animatic= Take on me 1984 degli Aha, realizzato con il rotoscopio. Ci sono 4 tipologie di videoclip: – narrativo con performer o protagonista di una microstoria; – non narrativo o concettuale, con tema simbolico o di immagini astratte; – performance, dal vivo o in studio; – ibridazione dei generi precedenti. Negli storyboard per videoclip per consentire la maggior sincronizzazione possibile si usano delle indicazioni agogiche, relative al movimento sonoro, che segnalano ogni mutamento di un ritmo base. Storyboard del videogioco Nel 1966 l'ingegnere Ralph Baer disegna una scatola collegata allo schermo di un televisore. Nel 1972 questi diventano Magnavox Odyssey, prima console analogica per videogiochi. Lo sviluppo digitale è ipertestuale e quindi la sua visualizzazione d'insieme è quella del flowchart, con blocchi che si organizzano alternandosi o sostituendosi tra loro nello spazio. Rientrano nei prodotti narrativi, amplificano il valore dell'intrattenimento. I game designer devono veicolare nella fase di storyboarding un insieme di elementi come l'ambiente e le scelte possibili del giocatore. La narrativa risiede nell'atmosfera e per questo motivo hanno una maggior redilezione allo sviluppoall'interno di un genere. Scegliere un genere significa disporre di una base di regole prestabilite che agevolano la costruzionee la comprensione del racconto. Uno degli aspetti fondamentali che investe la pre-produzione dei videogiochi rientra nell'ambito della rimediazione. Sembra rappresentare il linguaggio e i contenuti di altri media, primo tra tutti il cinema (cinematiche in-game-movies si tratta in generale di filmati). Scaricato da FATIMA FLORES ([email protected]) lOMoARcPSD|14661506
  28. Si dividono in categorie: – Backstory o opening sequence che

    precedono l'inizio del videogioco e hanno il compito di veicolare le informazioni generali. Non durano più di 10m e possono essere escluse grazie alcomando skip cinematics rientrando nella categoria che anticipa l'azione ludica; – Cut scene. Si differenziano per due funzionalità. 1 sottolinea i movimenti del gioco, come il raggiungimento di un obiettivo o la sconfitta di un personaggio 2 funzione narrativa se forniscono nuove informazioni al giocatore Il progetto Lo storyboard è una particolare forma di narrazione per immagini fisse disposte in sequenza progressiva, integrate da segni grafici e cinetici e da testo ove necessario. Una volta ultimata la sceneggiatura il regista deve fare un piano di lavorazione. Questa è la fase di decoupage tecnico in cui decide quali inquadrature devono comporre ciascuna scena. Lo storyboard può essere parallelo/precedente/successivo allo script. Il briefing contiene le istruzioni di base iniziali che disegnano i confini culturali, linguistici, comunicativi, di genere entro cui il progetto deve restare e le coordinate possibili del suo sviluppo. Nelle cosiddette opere d'autore, questi confini possono essere trasgrediti come nei film di Derek Jarman 2Caravaggio” 1986. Il concept è l'idea guida all'interno di un progetto , un'idea che deve essere molto chiara e nello stesso tempo densa di possibili sviluppi narrativi e artistici (come accade in E.T 1982 di Spielberg). Nella realizzazione di uno storyboard ci sono due fasi e due ruoli ben distinti, anche se talvolta possono essere svolti dalla stessa persona: – l'aspetto ideativo del concept, che da origine alle prime ipotesi di visualizzazione di ambienti – la parte esecutiva, che si sviluppa in sequenza le idee selezionate dal regista.Si hanno così due possibili idee di storyboard, una intuitiva legata all'immediatezza della traccia visiva, e una seconda più riflessiva, legata alle soluzioni di regia. Gli obiettivi sono alla base della programmazione del lavoro. A seconda dei casi, possono essere prevalenti quelli commerciali, artistici o etico-sociali. Parte integrante degli obiettivi è il target di pubblico. Lo storyboard deve rispettare le durate, ad esempio negli audiovisivi. Scaricato da FATIMA FLORES ([email protected]) lOMoARcPSD|14661506
  29. Briefing, concept e obiettivi determinano anche la scelta di uno

    stile che deve essere riconoscibile e prefigurato già nello storyboard. L'unità spazio temporale significativa è l vignetta del fumetto e il quadro o riquadro negli audiovisivi. Le vignette sono contenute in una tavola, mentre i quadri dello storyboard audiovisivo si sviluppano orizzontalmente da sinistra verso destra o verticalmente dall'alto in basso. Devono essere indicate le durate e il formato deve corrispondere, in proporzione, ai quadri della tavola a fumetti (4/3 o 16/9). Non basta fare delle scelte, bisogna motivarle per essere ragionevolmente convinti che la decisione presa sia la migliore. Lo studio dei personaggi rappresenta uno dei passaggi cruciali. Avere una visione d'insieme del personaggio è la chiave per renderlo vero e credibile. Dobbiamo essere coerenti a inventarlo in accordo con la linea psicologica che gli vogliamo attribuire. Nel caso riprenda le fattezze di un personaggio noto,è indispensabile uno studio approfondito. Nella pratica del disegno esistono 4 livelli della trasposizione della figura: 1. schematizzazione della struttura fisica che riduce la figura alle sue linee basi strutturali; 2. riproduzione realistica, che in genere ricopia in forma semplificata immagini fotografiche; 3. stilizzazione espressiva dove il personaggio è assolutamente riconoscibile e simile all'originale, ma con alcune accentuazioni nei tratti del volto o nelle posture che ne amplificano l'espressività. 4. Stilizzazione caricaturale usata nel disegno satirico per ridicolizzare personaggi noti, esasperando alcuni tratti somatici. L'ambiente è uno degli aspetti caratterizzanti di ogni storia. Se inventata, il mondo fantastico e gli ambienti sono costruiti in maniera adeguata sarà facile sviluppare il meccanismo della sospensione della realtà. Le inquadrature La fotografia anticipa il cinema, per cui è possibile dire che lo sguardo del fotografo è moto più simile a quella del regista perchè deve saper cogliere in un solo scatto tutto il contenuto dell'immagine. L'inquadratura è l'unità fondamentale del linguaggio cinematografico, delimita lo spazio compreso nel campo visivo ed esclude tutto quello che è considerato fuori campo. William Dickson introduce in The Irwing-Rice kiss 1896 per la prima volta, l'inquadratura del primo piano mostrando due innamorati che si baciano. Scaricato da FATIMA FLORES ([email protected]) lOMoARcPSD|14661506
  30. David L.W. Griffith è il regista che fonda la grammatica

    del cinema, sviluppando un linguaggio composto da sequenze costruite da singole inquadrature scelte e ordinate in base alla necessità drammatiche. La storia delle inquadrature si sviluppa così attraverso la costruzione narrativa. Primo piano (P.P) e Primissimo Piano (P.P.P) trovano affermazione grazie al cinema muto, ad opera dei registi sovietici ( Carl Theodore Dreyer “La passione di Giovanna dArco 1928). Le avanguardie cinematografiche degli anni 60, Godard e la Nouvelle Vague francese, creano un nuovo modo di concepire il Primo Piano e il Primissimo Piano. Il p.p è anche una delle inquadrature più tipiche del genere horror tanto da trasformarne l'estetica in una froma stereotipata: occhi sgranati, bocca spalancata. Il piano Americano (p.a) è presente nelle opere di James Williamson come The big Swallaow 1901. Diventa un'inquadratura classica nel cosiddetto cinema western. Figura intera (f.i) è una delle inquadrature più antiche del cinema come il Campo medio (c.m) e il Campo Totale (C.T o TOT), di derivazione teatrale. Mira ad enfatizzare gli atteggiamenti del corpo in chiave espressiva attraverso la caricatura di posture, gestualità e movimenti. Ricorrente sopratutto nel film muto (Chaplin) e nel genere musicale moderno. L'inquadratura può essere definita in maniera differente, in base a diverse tipologie di classificazione. La distanza tra la macchina da presa (mdp) e l'oggetto ripreso è suddivisa in campi e piani. Si parla di campi se l'ambiente è l'aspetto predominante. Ad esempio: Campo Lunghissimo, Campo Medio ecc.. Si parla di piani se invece si prende in considerazione come elemento primario la figura umana.Le inquadrature possono essere fisse o in movimento, ad esempio carrellate o panoramiche. Questi movimenti possono assumere specifiche caratteristiche in base al dispositivo tecnico utilizzato, ad esempio Steady Cam, Dolly ecc.. Abbreviazione convenzionale dell'inquadratura Figura umana:  PARTRICOLARE (part)  PRIMISSIMO PIANO (p.p.p)  PRIMO PIANO ( p.p)  MEZZA FIGURA (m.f) Scaricato da FATIMA FLORES ([email protected]) lOMoARcPSD|14661506
  31.  PIANO AMERICANO (p.a)  FIGURA INTERA (f.i) Ambiente: 

    DETTAGLIO (dett)  CAMPO MEDIO (c.m) i personaggi sono disposti al centro dell'inquadratura.  CAMPO TOTALE (c.t o tot)  CAMPO LUNGO (c.l) i personaggi si percepiscono nel paesaggio  CAMPO LUNGHISSIMO (c.l.l) i personaggi non sono identificabili. I punti di vista – Oggettiva reale: la mdp non coincide con il punto di vista di nessun personaggio, si colloca in posizioni e fa i movimenti possibili di un ipotetico osservatore invisibile. – Oggettiva irreale. la mdp non coincide con il punto di vista di nessun personaggio, ma esegue movimenti impossibili per un normale osservatore. – Interpellazione: il protagonista della storia indirizza il suo sguardo in macchina rivolgendosi direttamente allo spettatore. E' un dispositivo classico del cinema comico degli anni 20 ( Keaton e Hardy). – Soggettiva: la mdp coincide con il punto di vista di un personaggio. Lo spettatore vede con gli occhi del protagonista – Semisoggetiva: la mdp coincide con il punto di vista di un personaggio in maniera parziale.Crea un'alternanza fra uno o più personaggi in relazione fra loro, viene utilizzata nei dialoghi face to face o nei duelli. Movimenti della macchina da presa – Camera-car: la mdp è montata su un'automobile in movimento. – Carrello: la mdp grazie ad un dispositivo mobile che scorre fluidamente su appositi binari, può avvicinarsi all'oggetto della narrazione per focalizzarlo e portarlo al centro della narrazione o allontanarsene per relazionarlo all'ambiente circostante. – Dolly e Gru: la mdp montata su una specie di piccola gru mobile, detta Dolly, si muove grazie ad un braccio meccanico che permette di alzare o abbassare l'inquadratura a piacimento. – Panoramica: si ottiene mediante la rotazione o l'inclinazione della mdp montata su un cavalletto (o ance a mano). In base alla direzione e al movimento avremo  panoramica orizzontale: movimento da destra a sinistra o viceversa.  Verticale. Dall'alto in basso e viceversa.  Diagonale. Obliquamente verso l'alto o verso il basso. Scaricato da FATIMA FLORES ([email protected]) lOMoARcPSD|14661506
  32.  Composta. Assemblando i movimenti precedenti. – Piano sequenza. La

    mdp riprende una scena complessa generalmente piuttosto lunga e articolata in vari ambienti adiacenti, attraverso una sola inquadratura, senza stacchi di montaggio. – Steady Cam: la mdp grazie ad ammortizzatori agganciati ad una apposita imbragatura indossabile all'operatore riproduce con maggiore stabilità della ripresa a mano i movimenti della camminata o della corsa. – Skycam: è una tecnica recente per ottenere riprese aeree a bassa quota. – Zoom (carrellata ottica): la mdp è in posizione fissa, l'uso dell'obbiettivo permette di riprodurre otticamente l'effetto di avvicinamento e allontanamento tipico del carrello, ma in questo caso l'ingrandimento di dettagli o di particolari di un'inquadratura ne riduce la profondità di campo. Segni convenzionali dello storyboard La regola è di rappresentare i movimenti di camera nella maniera più intuitiva possibile detta shooting board, ossia indicare con un sistema di numeri e di lettere le varie parti dello storyboard. Vengono così elencate in ordine progressivo le scene e le singole inquadrature. Le vignette con medesima inquadratura sono a loro volta sottonumerate in progressione. Avremo così una scrittura del tipo: scena 1 inquadratura 1-a. Ai margini o sotto l'immagine, se necessario, possono essere riportate indicazioni e precisazioni di testo . L'illuminazione e atmosfera sono aspetti determinanti nella realizzazione di un'opera audiovisiva o di un fumetto. Si tratta di una scelta estetica particolarmente rilevatrice di un genere o di una stagione artistica, e sopratutto della personalità dell'autore. La luce, da cui dipende in larga misura l'atmosfera, è l'essenza dell'immagine cinematografica, si potrebbe dire che è la sua stessa materia. L'illuminazione assume per la prima volta un significato simbolico e metaforico nel cinema tedesco degli anni 20, influenzato dall'espressionismo ( Nosferatum 1922, Il gabinetti del Dott. Caligari 1920, Il bacio della pantera 1942, ombre =paura). Tipologie di montaggio Griffith e Porter, il montaggio diventa centrale nelle teorie e nella pratica della suola sovietica degli anni20. Kulesov, Pudovkin ed Ejzenstejn mettono a punto la prima grande distinzione tra: Scaricato da FATIMA FLORES ([email protected]) lOMoARcPSD|14661506
  33. – montaggio analogico ( inquadrature accostate per somiglianza formale), –

    montaggio per antitesi o di contrasto ( inquadrature di opposto contenuto o forma unite fra loro) – montaggio metaforico o simbolico ( un'inquadratura suggerisce una particolare interpretazione dell'altra) L'avanguardia a stratta francese e tedesca degli anni 30 tende invece a sviluppare il montaggio ritmico ( inquadrature unite in base al loro dinamismo), creando una sorta di musicalità visiva che sarà poi ripresa dal genere musical e dai video clip. Negli anni 40 gli obiettivi a focale corta (amati da Orson Welles) consentono l'uso della profondità di campo, portando il montaggio all'interno dell'inquadratura, mentre il cinema classico americano tende a frammentare molto e a nascondere il montaggio (detto invisibile) per favorire una descrizione analitica dell'azione con una maggiore fluidità e continuità della narrazione. Il neorealismo italiano del dopoguerra e la Nouvelle Vague francese degli anni 60 rivoluzionano l'idea di montaggio, il primo portandolo ad una funzione quasi documentaristica, il secondo rompendo tutti i canoni del montaggio classico, che basava la successione delle inquadrature sui criteri logici e cronologici di causa ed effetto. (Tarantino, Pulp Fiction 1994 rompe la struttura lineare della narrazione). Oltre agli aspetti estetici e stilistici, ci sono alcune regole tecniche del montaggio che uno storyboarder deve conoscere come la differenza tra montaggio per stacco o mediante effetti ( dissolvenza, trasparenza, tendina...) o come vari attacchi (o raccordi): – sull'asse – sullo sguardo – sul movimento – scavalcamento di campo (usata nelle riprese in campo e controcampo) Lettere e onomatopee servono al fine di esprimere attraverso la parola scritta suoni e rumori. In contratto con Dio 1978 Eisner fa uso di un lettering che suggerisce l'atmosfera plumbea della lettura ed è indissolubilmente legato all'uggiosa ambientazione. Il ritmo di fruizione in un fumetto a differenza dei prodotti audiovisivi, è regolato dal tempo impiegato dal fruitore per decifrare i segni grafici riportati sulla pagina. Anche nel cinema e nella televisione l'utilizzo del testo non è assente e può assumere valenze di rilievo, sopratutto nei titoli di testa ma anche attraverso un uso metatestuale di scritte, insegne o didascalie ( film di Godard). Il famoso designer Saul Bass ha radicalmente modificato la concezione delle sequenze introduttive dei film, grazie ad un meccanismo di sinergia tra grafica e testo in movimento. Da ricordare è L'uomo dal braccio d'oro 1955 in cui i titoli di testa sono stati trasformati in una sorta di micro-cortometraggio animato guadagnando un valore espressivo aggiuntivo. Il colore esercita un influsso diretto sullo spettaore che coinvolge la sfera emozionale. Scaricato da FATIMA FLORES ([email protected]) lOMoARcPSD|14661506
  34. Ejzenstejn fa colorare a mano su pellicola la bandiera rossa,

    Coppola colora digitalmente i pesci combattenti in Rumble Fish 1983, Antognoni fa dipingere tutto il set di grigio per evidenziare la visone soggettiva della protagonista in Deserto Rosso 1964. I colori chiari hanno la caratteristica di apparire più pesanti rispetto a quelli scuri e di emergere dall'insieme dell'immagine. Questo aspetto è da tener presente nella realizzazione dello storyboard a matita o pennarello. Grazie al solo uso delle ombre si può sopperire alla mancanza del colore e rendere al contempo personaggi e ambienti particolarmente espressivi. Scaricato da FATIMA FLORES ([email protected]) lOMoARcPSD|14661506