così dei feedback importanti da tenere in considerazione anche per raffinare il nostro prototipo nelle successi- ve iterazioni di progettazione. Proprio questa metodologia di progettazione chiamata anche Iterative Design, in italiano progettazione iterativa, ci ha permesso di lavorare in modo ciclico alternando continuamente tutte le varie fasi di ricerca, analisi dei requisiti, design, creazione del prototipo, testing e infine valutazione. Siamo arrivati così ad un prodotto sempre meno grezzo progredendo di volta in volta in nuove sperimentazioni volte a confermare o smentire le proposte e le modifiche applicate ai nuovi prototipi, realizzate basandosi sulle precedenti osservazioni e valutazioni. In questo modo si va a chiudere il cerchio analizzando i feedback forniti dalle ultime sperimentazioni per passare poi al successivo perfezionamento del prototipo. 2.2 User Centered Design Fin dai primi passi del nostro lavoro è parso molto naturale utilizzare un modello di design e progettazione che ricopriva al meglio le nostre esigenze, rispecchiandone anche le necessità e forse, più che di un modello, è meglio parlare di un approccio generale alla progettazione che può essere concretiz- zato in diversi modi in funzione anche della natura dei prodotti da realizzare. Il metodo in questione, attraverso il quale è passato gran parte dello svilup- po di iFame è il cosiddetto User Centered Design ovvero la progettazione centrata sull’utente. Lo User Centered Design è un modo per progettare e costruire applicazioni software tenendo conto del punto di vista e delle esi- genze dell’utente. Lo UCD è un processo composto di più attività. Si basa sull’iterazione di diversi strumenti di analisi od osservazione, progettazio- ne e verifica. In italiano questo processo è noto anche come “Progettazione Centrata sull’Utente”. Questo approccio, come si può facilmente intuire già dal nome, mette l’utilizzatore, con i suoi bisogni, abitudini, comportamenti, punti di vista e esigenze specifiche, direttamente al centro del processo di progettazione. In questo modo, il progettista del sistema diventa, in primo luogo, progettista dell’interazione fra utente e sistema. Il processo di proget- tazione prende perciò spunto direttamente dai diversi casi d’uso specifici a differenza invece del metodo tradizionale, basandosi così non solo su un’ana- lisi diretta delle funzionalità che devono essere offerte dal sistema ma tenendo conto principalmente del punto di vista e delle esigenze specifiche dell’utente al quale il prodotto è rivolto. Questo modo di progettare e costruire prodot- ti è un processo composto di più attività. Si basa sull’interazione di diversi strumenti di analisi ed osservazione, progettazione e verifica. Il processo è stato definito e descritto da molti autori e vi sono diverse norme ISO come in particolare la norma ISO 13407 (Human centred design processes for in- teractive systems) nella quale viene elaborato molto bene questo concetto. Infatti secondo l’ISO 13407 [3]