Centrale Firenze (BNCF) ha origini nei 30.000 volumi della biblioteca privata di Antonio Magliabechi lasciata in eredità nel 1714 alla città di Firenze. • Nel 1861 la Biblioteca Magliabechiana fu unificata con la Biblioteca Palatina (creata da Ferdinando III di Lorena) e assunse il nome di Biblioteca Nazionale e, nel 1885, quello di Biblioteca Nazionale Centrale. • Dal 1870 la BNCF ha il deposito legale di tutta la produzione editoriale italiana.
compito la raccolta, la conservazione, la documentazione e la valorizzazione della memoria storica italiana attraverso: • il deposito legale in coordinamento con BNCR e le istituzione depositarie regionali • la produzione della Bibliografia Nazionale Italiana (BNI) • la cooperazione al Servizio Bibliotecario Nazionale • l'attività di studio e ricerca nel campo della conservazione nel lungo periodo delle risorse digitali
si sviluppano su oltre 120 chilometri di scaffali con un aumento annuo di quasi 2 chilometri e comprendono: • 4.000 incunaboli • 25.000 manoscritti • 68.000 incisioni • oltre 6 milioni di libri • oltre 120.000 testate di periodici.
Software Aperto • Postazioni Desktop minimali (Acer Veriton N281G, CPU Atom, 1GB RAM, HD 160 GB) • SO: Ubuntu 10.04 LTS • Installazione/Ripristino via sistema minimale bootabile via rete (PXE), sistema di bash scripts per partizionamento, ripristino partimage, configurazione post-ripristino • /home condivise via MooseFS • Login e Password su OpenLDAP • Chat interna con Pidgin con Bonjour
e Fault-Tolerant. • File/Cartelle in un'unica struttura gerarchica; • Attributi File POSIX (permessi, data c/m/a) • Symlink a Hard Links • Accesso tramite password o regole IP • Copie multiple configurabili per file/directory • Scalabilità • Snapshot
il pacchetto sorgenti e compilo con debuild • Mfs-master • Mfs-metalogger • Mfs-chunkserver • Mfs-mount • Ogni demone ha un file di configurazione minimale: /etc/mfs-*.cfg
(2 attivi + shadow copy) • Due Firewall • Due Switch GigaEth (LAN+DMZ) • 2 nodi frontend (8-core, 8G ram, HD 2 x 512G) • 8 nodi storage (4-core, 2G ram, HD 4 x 2T) • 2 Linee elettriche separate • Spazio disco aggregato con GlusterFS (64T totali, 32T utilizzabili)
e Fault-Tolerant. • Brick in mirroring, striping, mirroring+striping • Completamente decentralizzato (no single-point of failure) • Load-balancing in-file • Client cache
il pacchetto su tutti i nodi • Avvio il servizio glusterd: • # /etc/init.d/glusterd start • Faccio fare amicizia ai server: • # gluster peer probe hostname • Configuro lo storage via CLI: • # gluster volume create nomevolume transport tcp server1:/mnt/vol1 server2:/mnt/vol2 .. – Replica: Aggiungo parametro replica N – Striping: Aggiungo parametro stripe N • Avvio il volume: • # gluster volume start
un nuovo nodo: • # gluster volume add-brick nome-volume server4:/mnt/vol4 • Migro un nodo verso un altro: • # gluster volume replace-brick nome-volume server3:/mnt/vol3 server5:/mnt/vol5 start • Ribilancio i dati dopo un cambio nel layout: • # gluster volume rebalance nome-volume start •
Open-Source per la gestione di infrastrutture virtualizzate: Private Cloud, Public Cloud, Hybrid Cloud • Utilizza standard industriali aperti (EC2, OCCI) • Scalabile fino a migliaia di nodi fisici, decine di migliaia di istanze virtuali • Gestione tramite CLI, web-gui o API Java o Ruby.